martedì 25 dicembre 2012

LETTERE DI NATALE DEI MISSIONARI: Padre Claudio

Ecco di seguito la lettera di Natale di Padre Claudio Vallicella:



 Luce per illuminare le nazioni!”  
(Vangelo di Luca 2,32)

“Lumen Gentium” (“luce delle genti”) é il documento del Concilio Vaticano II che, collocando Il Signore Gesú come fonte di luce per tutti, ci mostra come la Chiesa dovrebbe essere missionaria della luce ricevuta. Gesú bambino e due giovani di nome Maria e Giuseppe sono i protagonisti non della fine del mondo ma dell’inizio di una nuova umanitá. Il piccolo Gesú riesce a trasformare la vita di questi due giovani rendendoli protagonisti non di una storia passata, ma di un presente che incide nel profondo del nostro cuore facendo crescere giorno dopo giorno quell’esperienza stupenda che si chiama fede. È bello vedere come i Vangeli ci presentano Maria e Giuseppe che prendono coscienza del nuovo e che, in mezzo a tanti problemi, diventano capaci di transformare la realtá. Nell’immagine collettiva i giovani, sia in Italia che qui in Brasile, sono visti o come assenti, o come problema, o come speranza per il futuro. Al di lá delle belle intenzioni vengono spesso lasciati fuori da tutte le istituzioni, sia pubbliche che ecclesiali, come persone “senza esperienza”, incapaci di fedeltá, responsabilitá e competenza. Le fragilitá dei giovani, pur reali, sono spesso il frutto di quel mondo di illusioni creato dagli adulti. E i giovani tante volte si lasciano persuadere. In Italia i giovani sono una minoranza, i loro voti non hanno molto valore, e sono i primi, insieme agli immigrati, a pagare il prezzo della crescente disoccupazione. Qui in Brasile i giovani sono la maggioranza ma vengono relegati ai margini di una societá che non si preoccupa seriamente, per esempio, della educazione scolastica; che non si preoccupa della violenza che ha raggiunto livelli da “sterminio di giovani”. In questi giorni di Natale mi sorge spontanea una domanda: “Come mai il bambino Gesú si è fidato dei due giovani fidanzati, Maria e Giuseppe, per trasformare la realtá di tutti i tempi?” Io invito tutti a farsi questa semplice domanda. Dalla risposta che troveremo forse potremmo scoprire che cosa vuol dire “credere”.
                                                                         
La Chiesa dell’America Latina dopo la famosa opzione preferenziale per i poveri (Medellín 1968) ha fatto anche “l’opzione preferenziale per i giovani” (Puebla 1979). Il papa Benedetto XVI parlando ai giovani Brasiliani il 10 maggio 2007 cosí diceva: “Voi giovani, non siete solo il futuro della Chiesa e dell’umanitá, quasi fosse una fuga dal presente. Al contrario: voi siete il presente giovane della Chiesa e dell’umanitá. Siete il suo volto giovane. La Chiesa ha bisogno di voi, come giovani, per manifestare al mondo il volto di Gesú Cristo, come è raffigurato nella comunitá cristiana. Senza il volto giovane, la Chiesa si presenta sfigurata.”.
La Chiesa Brasiliana con i suoi giovani si sta preparando alla Giornata Mondiale della Gioventú a Rio de Janeiro (dal 23 al 28 luglio 2013). Non vuole essere un evento tra i tanti, ma collocandosi in mezzo all’anno della Fede e continuando il cammino missionario proposto nella Chiesa dell’ America Latina nella Conferenza di Aparecida (2007) , si propone come momento incisivo e transformante della vita di una Chiesa che ha il coraggio di scommettere sui giovani per ritrovare piú autenticitá, entusiasmo missionario e fedeltá al Vangelo e alle persone del nostro tempo.
UNA CHIESA MISSIONARIA?
Il Centro Missionario di Verona sulla scia del cammino sinodale, frutto delle prospettive aperte dal Concilio Vaticano II e facendo tesoro dell’esperienza di molti missionari preti, laici e religiosi, ha individuato cinque elementi su cui lavorare e che possono dare alla Chiesa veronese un nuovo respiro:
 1. La centralità della Parola; 2. La vita comunitaria ecclesiale come priorità; 3. La valorizzazione della ministerialità; 4. Lo stile ecclesiale della corresponsabilità; 5. La carità vissuta come condivisione e solidarietà. Su questi punti i gruppi missionari e le comunitá sensibili potranno lavorare nei prossimi anni per dare un volto e un cuore piú evangelici alla Chiesa.

La Chiesa Brasiliana e la nostra diocesi di São Luis, dopo le celebrazioni dei 400 anni di annuncio del Vangelo e l’esperienza in molte parrocchie delle Sante Missioni Popolari si sta interrogando su come dare uno stile missionario permanente alla vita parrocchiale. Un campo di azione certamente saranno le visite, da parte di preti, laici e religiosi, alle persone, cercate non come destinatarie, ma come interlocutrici. Un altro campo di azione sará la decentralizzazione della parrocchia per creare una rete di comunitá con piú autonomia e quindi piú ministerialitá. Un altro campo di azione saranno quegli spazi non fisici, ma di relazioni diversificate che accadono soprattutto con i nuovi mezzi di comunicazione sociale. In questo campo di azione l’apporto dei giovani sará fondamentale. Per iniziare é importante che preti, religiosi e laici si mettano insieme per pensare, approfondire, progettare, mettere in opera e verificare tutte le azioni pastorali.

A tutti
Un Felice e Santo Natale e un Nuovo Anno ricco di fede, amore e impegno missionario!
Ciao e Grazie per la preghiera e il sostegno! Claudio Vallicella, prete fidei donum.

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