Cidade Olimpica 15.12.2012
“Gioisci,
città di Sion, rallegrati con tutto il cuore, sorridi con piacere.... Perché il
Re di Israele, il Signore, proprio lui é in mezzo a te. Ti sta vicino come un
eroe vincitore.
Lui é contento di te, salta (pula) e balla (dança) di
allegria per te. Appassionato (apaxionado) di amore per te. Lui ti rinnoverá
con il suo amore.”
Che
bello l’invito a essere contenti, felici. Ma qual é il motivo? Un Dio
apaxionado per me, per noi, che é in mezzo a noi. Un Dio che é contento e
allegro per noi. Nemmeno noi tante volte siamo soddisfatti, contenti di noi
stessi, ma Dio lo é. Scoprendo questo, accorgendoci di questo durante le nostre
giornate, la felicitá arriva. Imparare a scoprire i Suoi “Ti amo”, sparpagliati
lá dove noi passiamo, camminiamo, é scoprire la sua presenza. Forse abbiamo
imparato a riconoscere un po’ la sua presenza, nella messa, nella nostra
preghiera, al catechismo, negli incontri spirituali, ma Lui si incontra e é
annunciato “normalmente” nella nostra
Vita Quotidiana. Come chi sa andare a funghi è al corrente che ci sono boschi
dove i porcini si incontrano in abbondanza: ma bisogna conoscere questi luoghi.
I piccoli, i poveri sono questi luoghi privilegiati per incontrare il nostro
Dio.
Attenzione a dove mettiamo i piedi, quindi, potrebbe
essere un luogo sacro di incontro con Dio.
Ecco tre momenti dove Dio ha voluto incontrarmi.
Sabato sera vado a trovare una famiglia. Arrivato, mi
viene incontro la figlia maggiore, 13 anni. Quando entro nella casa “de taipa”,
di terra, la stanza é quasi buia, dona Dominga sta seduta, alla sua vecchia
macchina da cucire, facendo borse per la spesa, che lei vende al mercato (fatte
con la tela di sacchi di riso che compra da alcuni commercianti). Il marito é
su un letto vicino a lei malato. Solo quando entro si ferma e si mette a chiacchierare
con me. Lei non mi é venuta incontro, perché deve terminare il suo lavoro prima
di notte. Con questo “lavoro”, assieme a un piccolo sussidio che lo stato gli
dá, deve vivere lei, il marito e i figli.
Venerdí, come al solito, sono andato in ospedale, assieme
a Carolina e Silvana. Io sono andato in pediatria, e ho visitato “solo” due
bambine. Una delle due, a 12 anni, é idrocefala, non parla, ha un corpo
“raggomitolato”, la sua mamma subito sembra non voler parlare, ma poi si apre e
mi racconta la vita di questa sua figlia. L’ha chiamata “Vittoria”, perché mi
dice: “La mia bambina ha vinto tante battaglie; e nonostante i medici dicessero
che non c’erano speranze di vita, lei Vive.”
“In quella regione
c’erano alcuni pastori che passavano la notte nei campi, prendendosi cura del
loro gregge”
“Un
angelo del Signore apparve loro ... e una grande grande luce li avvolse ....
L’angelo disse ai
pastori: “Non abbiate paura, vi annuncio una grande allegria, che sarà di
tutti. OGGI nella cittá di Davide, é nato per voi un Salvatore ...” (Lc. 2,
8-11)
Lunedi, vado in un’altra casa, quando sono sul
cancelletto, mi viene incontro Raquel, 6 anni e mi chiede la benedizione, come
spesso fanno i bambini che mi incontrano. Entro e mi metto a chiacchierare con
la sua mamma, che mi racconta che i bambini hanno molta fretta che arrivi il
Natale. Intanto arriva un’altra volta Raquel di corsa, mi dá un bacio e con un
grande sorriso mi offre un piccolo mazzo di fiori, avvolti con un cartoncino
verde, con sopra scritto Feliz Natal; e mi dice che manca ancora poco a Natale.
(quei fiori li ho messi vicino al presepe nella nostra cappella).
Manca molto poco al Natale ....
Feliz
Natal
Orazio
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