martedì 25 dicembre 2012

LETTERE DI NATALE DEI MISSIONARI: Padre Orazio

Ecco di seguito la lettera di Padre Orazio Bellomi:



Cidade Olimpica 15.12.2012
Dal libro del profeta Sofonia (3,14...)
            “Gioisci, città di Sion, rallegrati con tutto il cuore, sorridi con piacere.... Perché il Re di Israele, il Signore, proprio lui é in mezzo a te. Ti sta vicino come un eroe vincitore.
Lui é contento di te, salta (pula) e balla (dança) di allegria per te. Appassionato (apaxionado) di amore per te. Lui ti rinnoverá con il suo amore.”

            Che bello l’invito a essere contenti, felici. Ma qual é il motivo? Un Dio apaxionado per me, per noi, che é in mezzo a noi. Un Dio che é contento e allegro per noi. Nemmeno noi tante volte siamo soddisfatti, contenti di noi stessi, ma Dio lo é. Scoprendo questo, accorgendoci di questo durante le nostre giornate, la felicitá arriva. Imparare a scoprire i Suoi “Ti amo”, sparpagliati lá dove noi passiamo, camminiamo, é scoprire la sua presenza. Forse abbiamo imparato a riconoscere un po’ la sua presenza, nella messa, nella nostra preghiera, al catechismo, negli incontri spirituali, ma Lui si incontra e é annunciato “normalmente”  nella nostra Vita Quotidiana. Come chi sa andare a funghi è al corrente che ci sono boschi dove i porcini si incontrano in abbondanza: ma bisogna conoscere questi luoghi. I piccoli, i poveri sono questi luoghi privilegiati per incontrare il nostro Dio.
Attenzione a dove mettiamo i piedi, quindi, potrebbe essere un luogo sacro di incontro con Dio.

Ecco tre momenti dove Dio ha voluto incontrarmi.
Sabato sera vado a trovare una famiglia. Arrivato, mi viene incontro la figlia maggiore, 13 anni. Quando entro nella casa “de taipa”, di terra, la stanza é quasi buia, dona Dominga sta seduta, alla sua vecchia macchina da cucire, facendo borse per la spesa, che lei vende al mercato (fatte con la tela di sacchi di riso che compra da alcuni commercianti). Il marito é su un letto vicino a lei malato. Solo quando entro si ferma e si mette a chiacchierare con me. Lei non mi é venuta incontro, perché deve terminare il suo lavoro prima di notte. Con questo “lavoro”, assieme a un piccolo sussidio che lo stato gli dá, deve vivere lei, il marito e i figli.
Venerdí, come al solito, sono andato in ospedale, assieme a Carolina e Silvana. Io sono andato in pediatria, e ho visitato “solo” due bambine. Una delle due, a 12 anni, é idrocefala, non parla, ha un corpo “raggomitolato”, la sua mamma subito sembra non voler parlare, ma poi si apre e mi racconta la vita di questa sua figlia. L’ha chiamata “Vittoria”, perché mi dice: “La mia bambina ha vinto tante battaglie; e nonostante i medici dicessero che non c’erano speranze di vita, lei Vive.”

“In quella regione c’erano alcuni pastori che passavano la notte nei campi, prendendosi cura del loro gregge”
            “Un angelo del Signore apparve loro ... e una grande grande luce li avvolse ....
L’angelo disse ai pastori: “Non abbiate paura, vi annuncio una grande allegria, che sarà di tutti. OGGI nella cittá di Davide, é nato per voi un Salvatore ...” (Lc. 2, 8-11)
           
 Lunedi, vado in un’altra casa, quando sono sul cancelletto, mi viene incontro Raquel, 6 anni e mi chiede la benedizione, come spesso fanno i bambini che mi incontrano. Entro e mi metto a chiacchierare con la sua mamma, che mi racconta che i bambini hanno molta fretta che arrivi il Natale. Intanto arriva un’altra volta Raquel di corsa, mi dá un bacio e con un grande sorriso mi offre un piccolo mazzo di fiori, avvolti con un cartoncino verde, con sopra scritto Feliz Natal; e mi dice che manca ancora poco a Natale. (quei fiori li ho messi vicino al presepe nella nostra cappella).
           
Manca molto poco al Natale ....
                                   Feliz Natal
                                                                       Orazio

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