giovedì 6 giugno 2013

Riflettendo sui diritti umani: scrive Maria

I livelli di criminalità violenta sono rimasti elevati. Le autorità hanno risposto ricorrendo spesso a un uso eccessivo della forza e a torture. Giovani uomini di colore hanno continuato a costituire una percentuale sproporzionatamente elevata tra le vittime di omicidio. Sono pervenute notizie di tortura e altri maltrattamenti nel sistema carcerario, caratterizzato da condizioni crudeli, disumane e degradanti. Braccianti agricoli, nativi e comunità quilombola (discendenti di schiavi fuggitivi) sono stati vittime di intimidazioni e aggressioni. Sono rimasti motivo di grave preoccupazione gli sgomberi forzati, sia negli insediamenti urbani che nelle campagne”.
Quello che ho riportato è il paragrafo introduttivo al rapporto 2013 di Amnesty International riguardo alla situazione dei diritti umani in Brasile: in poche righe già si percepisce la criticità della situazione in cui si trova il Paese [1] .
Ora, parlare di diritti umani in Brasile significa aprire una parentesi piuttosto ampia. A livello federale come a quello statale esistono vari uffici e nuclei che agiscono per la tutela dei diritti umani: tra i più importanti menziono la Segreteria dei Diritti Umani dello Stato (SEDH), le sezioni diritti umani di Difensoria Pubblica, Ministero Pubblico e OAB (Ordine degli Avvocati), il Movimento Nazionale dei Diritti Umani (MNDH) e la Società dei Diritti Umani (SMDH).

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